26 settembre 2016 - odg n. 4/2016
"Riforme costituzionali" presentata dai consiglieri Sganga, Mensio e Chessa in data 26 agosto 2016
Piero Fassino
la tentazione di buttarla in politica è forte, questo non scandalizza nessuno, però, visto che si parla di informare i cittadini, io vorrei fare uno sforzo di razionalità.
la carta costituzionale è stata approvata 70 anni fa. credo che nessuno possa ragionevolmente pensare che uno strumento elaborato 70 anni fa, all'indomani della seconda guerra mondiale, dopo una tragedia come 20 anni di dittatura, sia un documento immodificabile.
seconda questione. il richiamo che ha fatto la consigliera del movimento 5 stelle ai valori della resistenza non è messo in discussione da questa riforma, perché, come lei sa, il testo costituzionale è costituito da due parti: la prima parte è quella che regola i principi fondamentali della repubblica e la seconda parte le modalità di organizzazione dello stato. il referendum incide soltanto sulla seconda parte. tutti i principi e i valori che sono sanciti nella costituzione fondati sulla resistenza non sono assolutamente messi in discussione, anche perché non c'è nessuno che ha fatto la lotta di liberazione per tenere o togliere il cnel e non c'è nessuno che ha fatto la lotta di liberazione per tenere o togliere le province. la lotta di liberazione si è fatta per liberare il paese dal fascismo, costruire una democrazia fondata su valori e principi solidi e saldi, che sono quelli della prima parte della costituzione che non viene toccata.
terzo argomento: si toccano 40 articoli. se si legge il testo, si vede che gli articoli che modificano dei punti di sostanza sono una decina; poi è chiaro che bisogna modificare tutti gli articoli che in qualche modo hanno un riferimento con le modifiche. per esempio, è chiaro che bisogna modificare tutti gli articoli nei quali si fa riferimento alla provincia, se si aboliscono le province; bisogna cambiare gli articoli in cui si parla di camera e senato con le stesse prerogative, se cambiano le prerogative, ma quello è. si cambiano 40 articoli perché ci va coerenza di testo rispetto a tutto il corpo, ma gli articoli che vengono modificati dal punto di vista sostanziale sono pochi e sono quattro questioni attualmente nella costituzione e tre innovazioni.
la prima è il superamento del bicameralismo paritario, a vantaggio di un bicameralismo con competenze differenziate. segnalo che in europa è il sistema parlamentare prevalente: in germania bundestag e bundesrat; in Inghilterra Camera dei Comuni e Camera dei Lord; in Spagna il Senato ha delle competenze diverse dalle Cortes. Siamo uno dei pochissimi paesi che ha un sistema bicamerale paritario, in cui una camera ha le stesse prerogative e fa le stesse cose dell'altra. quindi, non è una stravaganza, una deriva autoritaria; in tutti gli altri paesi ci sono da tempo.
La seconda Camera, rappresentanza delle Regioni, è eletta in secondo grado in molti paesi. in francia il senato francese è eletto in secondo grado da un corpo elettorale che è costituito dagli amministratori locali. il bundesrat è eletto sulla base degli esiti elettorali nelle elezioni dei länder in secondo grado, e via di questo passo. anche questa non è una stravaganza e una stranezza, corrisponde a quello che è un modello che c'è in molti altri paesi.
Non è vero che passare dal bicameralismo perfetto o paritario a un bicameralismo differenziato non abbia incidenza sulla legislazione, ce l'ha, perché un bicameralismo paritario significa che ogni legge conosce almeno tre passaggi parlamentari: la camera, poi il senato quasi sempre modifica qualcosa e la legge deve tornare alla camera, ammesso che la camera in terza lettura l'approvi come il senato l'ha modificata, se no si va a una quarta lettura. voi capite che è questa la ragione per cui si è arrivati all'abbondanza delle fiducie, ad esasperare l'uso delle fiducie, esattamente per evitare queste continue navette che davano alla legislazione tempi lunghissimi. quindi, la riduzione dei tempi corrisponde a una cosa che è evidente.
i tempi della decisione politica non possono essere distonici dai tempi della società, e viviamo in una società molto più rapida e celere di quanto fosse la società di 70 anni fa. quando un provvedimento legislativo, qualsiasi contenuto abbia, arriva in tempi lenti e più lunghi del tempo in cui vive la società, è un provvedimento meno credibile e meno utile.
Si elimina il cnel. mi pare che tutti da anni ritengano che sia esaurita la funzione di questo istituto.
Si va al superamento della provincia come articolazione dello stato, delegando poi alle regioni, nell'organizzazione del proprio territorio, di decidere come organizzare il proprio territorio. anche questo corrisponde a un dibattito che dura da almeno 40 anni in italia.
Si introducono tre istituti di partecipazione nuovi e mi colpisce che non venga apprezzato: referendum propositivo e non solo abrogativo; statuto delle opposizioni (battaglia di tutti coloro che sono stati all'opposizione in parlamento); si conferisce alla corte costituzionale la titolarità, d'ora in avanti, di pronunciarsi preventivamente sul grado di legalità e di legittimità di ogni legge elettorale che venga sottoposta all'esame del parlamento. sono tre strumenti di allargamento della partecipazione e di accrescimento del controllo democratico e di giurisdizione.
I poteri del presidente della repubblica rimarranno inalterati, i poteri del presidente del consiglio saranno quelli di prima. Io stento a vedere, sulla base di un razionale esame delle cose che cambieranno, la deriva autoritaria.
A parte il carattere spurio del legame tra leggi elettorali e riforma - perché la legge elettorale non è sottoposta a referendum, non è nella costituzione e la legge elettorale, quale che si farà, varrà con qualsiasi costituzione -, io vorrei segnalare che dal 1993 questo è un paese in cui tutte le leggi elettorali sono leggi elettorali maggioritarie. voi siete 24 su questi banchi in virtù di una legge elettorale maggioritaria che assegna al sindaco che ha vinto le elezioni il 60% dei seggi.
Se ci fosse la proporzionale, voi avreste 12 seggi e non 24. Concludo subito. Alla Camera è in vigore una legge di tipo maggioritario, cioè l'italicum sta dentro un percorso. o si dice che non va bene la legge maggioritaria e bisogna ritornare alla proporzionale - vi invito a riflettere, perché qui da 24 diventereste 12 -, oppure, siccome i sistemi maggioritari - anche questi - sono in vigore in tutti i sistemi elettorali europei, perché coincidono con l'obiettivo di garantire stabilità all'esecutivo che vince le elezioni, anche questo non credo che rappresenti né uno scandalo, né un attentato alla democrazia.