19 Marzo 201 - Mozione 2017-05378
"Giochi olimpici invernali 2026, candidatura di Torino" presentata in data 27 novembre 2017
Piero Fassino
Sì, grazie. Ad integrazione di quello che è già stato detto dai Consiglieri del nostro Gruppo, tre considerazioni. La prima, l'argomento che spesso viene utilizzato quando si discute di eventi, è che questi eventi costano, ma che la loro ricaduta non parifica i costi.
Allora, questo è un ragionamento privo di fondamento, perché i grandi eventi vanno visti sia nella loro dimensione dei costi materiali, sia in tutte le ricadute che producono in tempo breve, ma anche in tempo medio e in tempo più lungo. Guardate, proprio guardando gli eventi olimpici, Londra, che è una città che ha conosciuto una fase di difficoltà, si è rilanciata e continua ad essere una città che ogni anno cresce, grazie ai Giochi Olimpici. Guardate quello che è successo a Milano con l'Expo; Milano è in grandissimo spolvero, perché l'Expo gli ha dato un traino di cui continuano a vedersi le ricadute e se ne vedranno ancora e Torino 2006 ha avuto la stessa storia. D'altra parte, se non fosse così, perché staremmo qui a discutere di rifare le Olimpiadi? Se davvero non vi fossero state ricadute, se davvero fosse stato solo un costo, se davvero il costo non avesse, come dire, eguagliato i benefici, perché dovremmo discutere, quindi rifare per la seconda volta le Olimpiadi? Evidentemente perché tutti sappiamo che, invece, le Olimpiadi sono state per Torino un passaggio essenziale nella sua trasformazione e nel suo rilancio. Allora, se è così, e io mi rivolgo al Sindaco, guardi, scelte come queste, o si fanno, o non si fanno; non si fanno a mezza bocca, non si fanno tentennando. O si è decisi e si è convinti, oppure, non lo si è e si decide di non farlo. E' legittimo anche dire: “Non voglio le Olimpiadi”, per carità, è un'opinione come le altre, però bisogna dirlo in modo chiaro; non si può dire: “Le faccio, ma non sono sicura che sia poi un vantaggio.
Le faccio, ma forse sarebbe meglio non farle”, perché, così, la candidatura diventa immediatamente debole e di fronte al fatto che ci sono altre Città che si candidano e invece dicono: “Le volgiamo fare”, se uno si presenta a mezza bocca, incerto e senza determinazione e entusiasmo, è chiaro che è più debole nella competizione. E questa è una prima considerazione. La seconda considerazione: “Si può fare, ma bisogna fare un'Olimpiade low cost, che costi meno, che non abbia gli sprechi del 2006”, perché è stato detto anche questo. Allora, se si farà l'Olimpiade a Torino, e io mi auguro di sì e si riuscirà a farla low cost, si riuscirà a farla, probabilmente, spendendo meno, perché il Pala Isozaki c'è già, perché l'Oval c'è già, perché la piscina olimpionica c'è già, perché anche il trampolino c'è già. No? C'è, da ristrutturare, ma c'è il trampolino, non da costruire nuovo, c'è. Comunque, tutte le altre infrastrutture ci sono e allora, non è che nel 2006 si è sprecato, perché se voi candidaste oggi Torino a fare le Olimpiadi, senza le Olimpiadi del 2006 alle spalle, certo che l'onere per la Città sarebbe molto più grande. Se potrete fare un'Olimpiade che costa di meno, è perché allora non si è sprecato; si sono fatte infrastrutture che oggi vengono a vantaggio della Città, nel poter fare l'evento olimpico senza dover rifare tutti gli investimenti che sono stati fatti allora, perché, in buona misura, possono essere utilizzate anche oggi. Terza questione: le Olimpiadi o qualsiasi grande evento, va poi anche visto come una grande occasione di modernizzazione di una città. Quando si dice che, appunto, è stata un'occasione che, in realtà, è costata molto alla Città, è per strutturare la città in vista delle Olimpiadi che si è costruita la Metropolitana, non credo che nessuno di voi possa andare a spiegare ai torinesi che sarebbe meglio non averla. E così tutta una serie di altri investimenti che sono stati fatti sul territorio e nella Città e io credo che le Olimpiadi siano l'occasione, come qualsiasi grande evento, anche per questo, per mettere in moto una Città nella sua trasformazione, nella sua modernizzazione. Le risorse? Ma io ricordo che tutti i Giochi Olimpici, in qualsiasi Paese, non fanno carico di risorse soltanto della Città che le organizza e quindi è chiaro che, nel momento i cui ci si candida, bisogna aprire anche un negoziato con il Governo e con il CONI, per capire qual è la parte di oneri, di investimenti e di risorse che lo Stato può afferire per la realizzazione dell'evento. Ma l'importante, però, ripeto, è decidere, decidere e non…, io dico che non mi convince quello che ha detto il Capogruppo di 5 Stelle, che qui noi siamo semplicemente a manifestare la disponibilità di avanzare una candidatura. E' debole, se non altro per una ragione, perché ci sono altre città che, mentre noi siamo qui a manifestare una disponibilità, hanno già detto: "Vogliamo i Giochi Olimpici", si sono già candidati, partiamo da una condizione di debolezza; quindi, prima decidiamo, e decidiamo con chiarezza, meglio è. Grazie.