LA COSTITUZIONE BUSSOLA DELLA REPUBBLICA
Da 77 anni l'Italia è una Repubblica democratica fondata su una Costituzione che sancisce l'uguaglianza dei cittadini e stabilisce i diritti e i doveri che consentano a ogni persona di vivere nella libertà e nella dignità le proprie scelte di vita.
77 anni nei quali l'Italia, uscita prostrata dalla seconda guerra mondiale, ha via via rialzato la testa in un cammino di crescita che ha visto il nostro Paese divenire una delle principali economie del pianeta. Un cammino che ha consentito a milioni di cittadini e a milioni di famiglie un costante miglioramento delle proprie condizioni di vita, di lavoro, di reddito. Realizzazioni tuttavia non scontate e non irreversibili.
Anche l'Italia, come l'Europa e il mondo, hanno conosciuto negli ultimi vent'anni una sequenza di criticità - prima la crisi economica 2008/2015, poi il Covid e infine una guerra alle porte di casa - che ha reso incerte e precarie le condizioni di vita di molti.
Uno scenario che ha visto allargarsi l'area della povertà e della precarietà, l'aumento delle disuguaglianze e il diffondersi nell'animo di tanti di sentimenti di insicurezza e paura del domani.
Una condizione che può essere contrastata e superata se si assume la Costituzione e le sue prescrizioni come lo strumento per restituire ai cittadini le certezze smarrite.
Una Costituzione che sancisce l'uguaglianza di tutti i cittadini e riconosce il valore della parità di genere, sollecitando la promozione della presenza femminile in ogni ambito della società. Una Costituzione che nel suo primo articolo indica la certezza del lavoro come il fondamento di una società giusta e libera e riconosce il valore dell'impresa. Una Costituzione che garantisce a tutti il diritto all'istruzione e alla tutela della salute e riconosce il valore sociale della famiglia e di ogni forma di relazione affettiva. Una Costituzione che assume la pace, la cooperazione internazionale e la tutela della sicurezza internazionale come la bussola della collocazione internazionale del Paese; che riconosce il valore della fede e il diritto di ogni cittadino di praticarla e che indica nella promozione della cultura una valore costitutivo della società. Una Costituzione che indica nel Parlamento e nelle istituzioni regionali e locali la sede della sovranità popolare e della democrazia.
E' a questi principi e indicazioni che occorre fare riferimento, contrastando suggestioni demagogiche e scorciatoie decisioniste che non darebbero risposte alle domande degli italiani e metterebbero a rischio la coesione sociale del Paese.
Il 2 giugno non è dunque soltanto un momento celebrativo, ma il momento in cui ognuno di noi rinnova il suo impegno a contribuire alla prosperità della nazione dando piena attuazione alla Costituzione.
 

Piero Fassino
2 giugno 2023