Il Myanmar chiude le porte all'inviato ASEAN
12 mag 2021
In Birmania nonostante la repressione della Giunta militare si sia fatta più feroce, il numero delle vittime si avvicini a 1000 e migliaia siano gli arrestati, non cessano le manifestazioni di protesta, gli scioperi dei lavoratori e dei dipendenti pubblici e le iniziative per rivendicare il ritorno alla democrazia.
Si è formato un Governo di Unità Nazionale formato dalle opposizioni, nel quale hanno dichiarato di riconoscersi leprincipali organizzazioni politiche dei gruppi etnici dei diversi Stati che compongono il Myanmar. Si è altresì formato il Global Myanmar Spring Revolution un coordinamento delle comunità birmane all'estero.
Sul piano internazionale ci si attende l'attuazione dei 5 punti indicati dall'Asean per uscire dalla crisi, tra cui l'avvio da parte dell'Inviato speciale dell'Asean stessa di una mediazione finalizzata a promuovere un tavolo di dialogo tra tutte le componenti della società birmana. Tuttavia la Giunta militare, dopo aver accettato la decisione Asean, l'ha immediatamente ostacolata impedendo all'Inviato speciale di entrare in Myanmar. Un episodio che conferma quanto sia necessario tenere la crisi birmana tra le priorità dell'agenda internazionale e continuare ad agire su tutti i fronti per ottenere la cessazione della repressione e l'apertura di un dialogo nazionale.
Con questo obiettivo si è svolto l'11 maggio un incontro on line tra i rappresentanti del GUN e una delegazione di parlamentari italiani rappresentativi di tutti i partiti.