Ripartire insieme
09 giu 2020
"Ripartire!" È l'obiettivo che l'intero paese si pone e che sta mobilitando ogni settore della società italiana.
I mesi che abbiamo alle spalle sono state dedicate a gestire la emergenza sanitaria. Le 33.000 vittime ci dicono quanto drammatica sia stata l'epidemia. Il blocco forzato di ogni attività ha reso evidente quali conseguenze sociali ed economiche l'epidemia ha inferto alla nostra società. Se l'emergenza sembra essere alle nostre spalle, non possiamo archiviarla come un brutto episodio da dimenticare. Intanto c'è da mantenere alta la guardia verso un'epidemia che non è debellata e potrebbe conoscere nuovi focolai. E dunque ripartire significa investire tutte le risorse necessarie nella prevenzione, nel potenziamento delle strutture sanitarie, nel sostegno alla ricerca sui vaccini e sui farmaci. Così come è necessario che i provvedimenti assunti a sostegno di famiglie e imprese producano subito i loro effetti.
Ma "ripartire" significa anche mettere in campo una visione e una strategia che affronti i nodi strutturali del Paese, ne promuova e valorizzi gli asset, mobiliti le tante energie della società italiana, introduca quei fattori di innovazione e svolta nei modi di produrre, consumare, formare, abitare e vivere che l'epidemia ha dimostrato essere indispensabili.
È questo l'obiettivo degli "Stati Generali" convocati dal Premier Conte. Ed è l'obiettivo del Piano predisposto dal Comitato di esperti guidato da Vittorio Colao (lo trovate integrale qui sul sito): 100 proposte ordinati in 6 assi strategici per il rilancio economico, sociale, culturale dell'Italia.
Un progetto è indispensabile. Ma sappiamo che per la sua realizzazione e il suo successo è decisivo che i cittadini e la società italiana si riconoscano nelle politiche proposte, ne assumano gli obiettivi e si sentano impegnati in prima persona per la loro realizzazione. È questa la sfida che tutti ci deve impegnare, oggi e domani.
Piero Fassino